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La Sala del Tricolore ospita “In gioco con Arte”

  • 3 Ottobre 2022
Un momento della premiazione da parte dell Assessore Rabitti
Tutti i partecipanti al progetto
Il presidente Marco Corradi premia uno dei giovani partecipanti al progetto

Un potente messaggio di pace ed inclusione quello presentato mercoledì 28 settembre nella Sala del Tricolore dai 42 ragazzi coinvolti nel progetto “In gioco con Arte”.

In un luogo che è simbolo di unità nazionale, partirà l’ultima fase di un’iniziativa che porterà due grandi aree del capoluogo a vestirsi di mille colori grazie ai numeri civici che i giovani (dagli 11 ai 17 anni) hanno realizzato in originali ceramiche caratterizzate proprio dai colori e dalle forme (elaborate, mischiate, sovrapposte) che connotano le bandiere dei 22 Paesi di provenienza dei loro genitori e che saranno affisse su tutte le abitazioni dei quartieri Foscato e Polveriera (Mirabello/Rosta Nuova)

Realizzato in partnership dalle coop sociali Progetto Crescere (capofila), Pangea, Madre Teresa e da K.Lab in collaborazione con gli assessorati alla Cultura e al Welfare del Comune di Reggio Emilia, l’Università di Modena e Reggio Emilia, ACER Reggio Emilia, Polveriera, Mestieri e Consorzio Oscar Romero, “In gioco con Arte” è un progetto di inclusione sociale che, come si è detto, ha coinvolto 42 ragazzi e le loro famiglie in un ampio percorso alla scoperta di sé e dei contesti in cui vivono, cui ora viene offerto l’esito originale delle relazioni, delle emozioni e dei laboratori artistici che hanno segnato il lungo lavoro iniziato nell’ottobre 2021.

“In gioco con Arte” è sato finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito del bando Educare Insieme, finalizzato al contrasto alla povertà educativa e al sostegno delle opportunità culturali ed educative.

Le parole chiave del progetto – spiega Patrizia Fantuzzi, presidente della coop sociale Progetto Crescere – sono state il protagonismo dei ragazzi, la cura e la crescita delle relazioni tra di loro, tra le famiglie e con le comunità di quartiere e, ancora, lo sviluppo di quella creatività artistica che ha consentito l’inclusione di giovani portatori di alcuni svantaggi e fragilità”.

“A maggior ragione – prosegue Patrizia Fantuzzi – si sono rivelati essenziali anche alcuni laboratori di orientamento che hanno consentito ai ragazzi di acquisire una migliore consapevolezza delle proprie attitudini e capacità, di interessi e talenti, anche grazie alle tante collaborazioni al progetto che hanno determinato straordinari intrecci tra diverse competenze (educatori, specialisti di disturbi del neurosviluppo e nel campo dei bisogni educativi speciali, creativi, artisti).

Guidati dall’artista Fosco Grisendi, i ragazzi hanno preso ispirazione dalle bandiere dei 22 diversi Paesi di provenienza delle loro famiglie, hanno lavorato su forme e colori per dare vita a nuove forme e bandiere, divenute così simbolo di una nuova identità: “quella che tutte le racchiude – sottolinea Annalisa Rabitti, assessore alla Cultura del Comune di Reggio Emilia – in un abbraccio tra persone all’insegna dell’arte e di una cultura universale del dialogo e della cura della persona che non conosce distinzioni e barriere”.

“Ho avuto il privilegio – afferma l’artista Fosco Grisendi – di lavorare con ragazze e ragazzi che hanno saputo esplorare ed esplorarsi e riconoscere anche le loro fragilità, trasformandole, attraverso l’arte, in creazioni potenti che certamente porteranno messaggi di pace e di stimolo alla vita comunitaria in tutte le case dei due quartieri cittadini interessati”.

“Un’azione – sottolinea l’assessore a Casa e Partecipazione del Comune di Reggio Emilia, Lanfranco De Franco – che si inserisce bene nelle politiche finalizzate proprio ad una qualificazione delle diverse aree cittadine non solo sul piano urbanistico e dei servizi, ma soprattutto rafforzando la partecipazione, il senso di appartenenza ad una comunità e il coinvolgimento dei cittadini in progetti di interesse collettivo”.

“Il diretto coinvolgimento dei giovani – aggiunge l’assessore al Welfare del Comune di Reggio Emilia, Daniele Marchi – ha consentito di renderli protagonisti – e non semplici destinatari – di un progetto che ha stimolato una partecipazione attiva alla comunità, di cogliere diversi interessi e visioni e di vivere i luoghi dei quartieri come spazi di aggregazione aperti e dinamici”.

 

Allegati

Gazzetta di Reggio

Il Resto del Carlino

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