Un progetto per promuovere la conoscenza, il dialogo, le relazioni e attivare processi di solidarietà spontanei e duraturi
E’ stato presentato il progetto “PORTAGIREVOLE” nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Patrizia Fantuzzi presidente di Coop. Soc. Progetto Crescere a cui è stato affidato il coordinamento del progetto, Romano Sassatelli presidente di Fondazione Manodori, Valerio Maramotti presidente di Consorzio di Solidarietà Sociale Oscar Romero, Fabio Salati presidente di Coop. Soc. “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII SCS Onlus”, Marco Corradi presidente di Acer Reggio Emilia e Lanfranco De Franco assessore alla Casa e alla Partecipazione del Comune di Reggio Emilia.
Il progetto, attivo sul territorio, nasce dal percorso laboratoriale di WelCom 2019, che si è tenuto fra il mese di maggio e il mese di giugno 2019, partendo da uno spunto progettuale individuato dalla Fondazione Manodori: contrastare le nuove forme di solitudine, di chi non ha reti di riferimento, di chi non si sente parte (di un gruppo, di un quartiere, di una categoria), di chi non sa a chi chiedere, di chi è appena arrivato, attraverso azioni concrete che abbiano la capacità di intercettare la “domanda timida” per entrare in relazione con gli “invisibili”.
PORTAGIREVOLE vuole individuare contesti informali e non stigmatizzanti da trasformare in occasioni di incontro per promuovere la conoscenza, il dialogo, le relazioni tra generazioni differenti e culture diverse, per creare occasioni informali, di conoscenza reciproca che possano essere strumento per innescare processi di solidarietà spontanei e duraturi. I destinatari sono i residenti dei quartieri, dai giovani agli anziani, alla ricerca di reti sociali e di relazioni. Il progetto, anche sulla scia di sperimentazioni già condotte a livello nazionale ed europeo, rivisita il concetto di “portierato”, in una eccezione sociale, con azioni di prossimità a supporto delle vulnerabilità silenziose.
PORTAGIREVOLE ha vissuto un rallentamento a causa del lockdown, ma a partire dal mese di settembre le iniziative sono entrate nel vivo. I territori convolti sono Polveriera, Foscato e zona Stazione.
Il coordinamento del progetto è affidato alla Cooperativa Sociale Progetto Crescere, ma sono diverse le realtà coinvolte.
“Siamo realtà del terzo settore che vivono la medesima necessità: promuovere iniziative per prevenire e sostenere le fragilità e agire in prima persona ideando servizi innovativi di concerto con i servizi sociali. Le nostre organizzazioni sono caratterizzate da una evidente matrice solidaristica e di attenzione alla persona vista nella sua unicità, ma inserita in una comunità che vuole essere interculturale, inclusiva e aperta a tutte le persone” ha spiegato Patrizia Fantuzzi, presidente della cooperativa sociale Progetto Crescere nell’introdurre la conferenza stampa.
“La comunità di Reggio Emilia si impegna con continuità nella ricerca di soluzioni innovative nell’ambito del welfare. La Fondazione Manodori promuove da qualche anno il bando WelCom per facilitare lo studio e la realizzazione di progetti per la coesione sociale e i servizi alla persona. ‘Portagirevole’ è uno dei tanti esempi di come, lavorando in rete e collaborando tra soggetti diversi, si possa approdare ad una proposta che tiene conto dei bisogni spesso inespressi dei più fragili ed incentiva lo spirito di condivisione e di aiuto reciproco” ha sottolineato Romano Sassatelli, presidente di Fondazione Manodori.
“La prossimità è una cura ai distanziamenti di carattere fisico, sociale, economico, linguistico che il nostro tempo ci ha portato. E’ una domanda che ci arriva da chi si sente ai margini della società, ma anche da chi è stato isolato nei mesi del lockdown e ha riscoperto il valore delle relazioni di vicinato, come ci indicano le risposte alle tante telefonate che abbiamo effettuato nei mesi scorsi – ha detto Lanfranco De Franco, assessore alla Casa e alla Partecipazione del Comune di Reggio Emilia – il Comune di Reggio Emilia e ACER, in questi difficili mesi, stanno investendo molto sulle politiche di prossimità, specialmente nei quartieri popolari, e il progetto Portagirevole rappresenta un altro importante tassello in questa direzione poiché coniuga prossimità, innovazione sociale e tecnologia per rafforzare le relazioni tra le persone e il capitale umano della nostra città”.
Si riporta di seguito l’intervento di Marco Corradi, presidente di ACER Reggio Emilia.
Gli interventi degli altri attori sono consultabili nel comunicato stampa di seguito allegato
“Il servizio di portierato sociale coinvolge mediamente una ventina di persone ogni settimana; è la nostra sentinella sul quartiere per sviluppare servizi e iniziative di prossimità che puntino ai comportamenti virtuosi, rispondere ai piccoli bisogni del quotidiano, realizzare servizi condivisi e iniziative di carattere formativo, educativo, lavorativo e ricreativo in merito ai temi del vivere quotidiano. Abbiamo riqualificato da un punto di vista edilizio ed urbanistico i quartieri, ma è nostro dovere anche gestirli in modo innovativo per creare delle smart community. Il Foscato è un quartiere riqualificato, abbiamo realizzato un Centro sociale nuovo e il progetto Portagirevole ci aiuterà a migliorare la Comunità.
Acer è impegnata nel campo della progettazione e gestione sociale per portare innovazione con interventi rigenerativi: la casa non è solo un tetto, ma luogo di comunità in cui vivono le persone che sono al centro della nostra attenzione. Il nostro obiettivo è che i luoghi dell’abitare, edifici e quartieri, siano accessibili e sostenibili; in questi luoghi ci sono bisogni delle persone e legati alla gestione degli edifici. Esistono situazioni di fragilità sociale ed economica, per questo la sostenibilità è un obiettivo fondamentale che si persegue con il welfare di comunità quale risposta alla povertà, alla solitudine e allo spreco di risorse. Inclusione sociale, partecipazione, condivisione, solidarietà tra i residenti sono gli obiettivi da perseguire per creare comunità. E’ questo il lavoro che noi dobbiamo fare insieme ai residenti”.